Spagna Contemporanea, núm. 26, 2004

Por Giovanni C. Cattini.

   L’iniziativa della casa editrice pamplonese Urgoiti, che ha editato la celebre opera di Francisco Tubino (1833-1888), risulta di grande utilità per i ricercatori e gli studiosi della Spagna contemporanea. Il volume originale, del 1880, introvabile in commercio, era unicamente disponibile nelle biblioteche universitarie o specializzate. La presente edizione rende accessibile e diffonde un documento che non solo costituisce uno studio pioniere delle letterature dei territori catalano-parlanti dell’antica corona aragonese, durante gli anni centrali dell’Ottocento, ma anche il primo fremito dell’intellettualità castigliana verso it cosiddetto problema regionale.

   Nelle quasi settecento pagine di testo, Tubino descrive minuziosamente autori e opere nel preciso contesto storico, e, anche se tiene ben presenti le personalità del paese valenziano e delle isole balerari, centra l’interesse prevalentemente nel contesto del Principato. Di qui la divisione dello studio in due parti: nei primi venti capitoli, si trova l’evoluzione politico-letteraria dell’area studiata, dall’invasione francese della fine del Settecento ai primi anni della Restaurazione canovista. Nei successivi sette capitoli, l’Autore recensisce in extenso le opere più consistenti della poesia, del teatro e della narrativa del periodo. A un capitolo conclusivo, fa seguire due appendici in cui raccoglie varie note per la creazione di cataloghi sul teatro e sugli scrittori delle terre di lingua catalana.

   Come spiega Pere Anguera, nell’erudito e denso saggio introduttivo, il libro di Tubino risulta ancora oggi una base di dati enciclopedica, da cui poter ricavare informazioni assai utili alla ricerca, con ben pochi errori. A un’analisi più approfondita, non sfugge, e va ricordato, che l’opera dello scrittore, d’ideologia repubblicana e federalista, non nascondeva una visione apertamente centralista e ben poco generosa con qualsiasi decentralizzazione che potesse mettere in gioco la struttura dello Stato. In questo senso, Tubino fu antesignano dei vari Gaspar Núñez de Arce, Juan Valera, Antonio Sánchez Moguel, etc.; egli stigmatizza qualsiasi politicizzazione di quello che fino agli inizi del Sexenio democratico era stato pressoché un movimento letterario. L’Autore de Historia del renacimiento literario era totalmente contrario al tema della normalizzazione della lingua catalana nella vita pubblica e amministrativa: richiesta considerata usurpativa nei confronti delta “lingua nazionale” castigliana, richiesta dettata da un “particolarismo esagerato”.

   Questi elementi non offuscano il valore intrinseco dell’opera, se mai ne illuminano il background culturale di Tubino (condiviso dalla gran maggioranza dell’intellettualità spagnola del periodo) e spiegano it doppio silenzio con cui fu accolto il volume tanto in Catalogna come pure nel resto della Spagna, ove il fenomeno regionalista iniziava a suscitare disagi profondi. In prospettiva storica, la Historia del renacimiento literario contemporáneo en Cataluña, Baleares y Valencia è un’opera imprescindibile e di consultazione obbligata per tutti gli specialisti della storia della Renaixenca e del nazionalismo catalano del XIX secolo. Grazie pertanto alla casa editrice Urgoiti, che l’ha offerta ail lettori del secolo XXI.

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