Athenaeum. Studi di Letteratura e Storia dell’Antichità, vol. XCIV, fasc. 1, 2006

Por Emilio Gabba.

Lo storico tedesco Adolf Schulten (1870-1960), cattedratico a Erlangen, deve la sua fama alle molte indagini storiche e archeologiche dedicate per decenni alla Spagna, anche se il suo punto di partenza era stato piuttosto di storia amministrativa, sociale e economica relativa alla colonizzazione delle province. I quattro grandi volumi dedicati agli scavi di Numanzia, con prevalente interesse per la storia militare, trovarono una sintesi agile nel volume del 1933,Geschichte von Numantia, che fu tradotto in spagnolo nel 1945 e che ora è qui ristampato. La bibliografia raccolta alle pp. CCXLIII-CCLVI fornisce una chiara idea dei molti interessi storici e cultural¡ che il mondo iberico suscitò nello Schulten. Il tentativo di Fernando Wullf Alonso si sforza di inquadrare l’opera dello Schulten nelle tendenze storiografiche europee del suo tempo e soprattutto della ricerca antiquaria spagnola: la prefazione è sicuramente troppo ampia e fin prolissa. Non è facile riassumerla e discuterla, ma certamente essa giunge ad un ridimensionamento del significato e del valore dell’opera dello Schulten. Senza dubbio lo Schulten era andato ad impelagarsi in problemi che si prestavano a critiche di ogni sorta: la continuità culturale (e in definitiva anche etnica) della Spagna in un mondo quasi immobile e invariabile, necessariamente giudicato in senso conservatore e talora nazionalistico; le origini “razziali” del mondo iberico e i suoi rapporti con fenici, punici, greci e romani; riserve anche dure su una mancanza di cultura nel confronto con Gallia e Italia e quindi “inferiorità” in tono moralistico anche nelle fasi storiche successive. Su tutte queste problematiche considerate in un ambito di ricerche assai vasto appaiono nello Schulten oscillazioni e anche contraddizioni. Si capisce che gli interessi dello storico erano piuttosto di ordine tecnico-militare; le considerazioni storiche generali erano soggette, senza una necessaria rielaborazione, all’influenza delle esperienze contemporanee. Tuttavia è chiaro dall’introduzione del Wulff che l’opera dello Schulten ha messo in movimento nella ricerca spagnola soprattutto della seconda metà del XX secolo una serie di indagini, importanti, che sono talora giunte a rovesciare le premesse di partenza.

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